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Ma che bel castello…

Mostre ed eventi da favola nell’antica fortezza al centro di Novara

Apertura

10.00 – 19.00
lunedì chiuso

chiusura biglietteria
18.00

Biglietti

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Dove siamo

piazza Martiri della Libertà, 3
Novara

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Interni del piano archeologico nella manica nuova del Castello di Novara

Il Castello di Novara mette a disposizione ambienti prestigiosi e inconsueti per la realizzazione di mostre, presentazioni, meeting aziendali, convegni, conferenze, cene, cerimonie private e altro ancora.

Avendo attraversato i secoli, il Castello di Novara è caratterizzato da una stratificazione di eventi storici, spesso assai rilevanti, che è interessante esplorare.

Torre e Rocchetta del Castello di Novara fotografati da Ezio Racchi

La Rocchetta

Immagine dell'interno del Rivellino con operatore al lavoro

Il rivellino

Incisione raffigurante un ritratto del Conte di Cavour

La maschera di Cavour

Percorso della Roggia Mora fotografato da Giuseppe Perretta

Novara e dintorni

Dai Visconti, gli Sforza e Ludovico il Moro sino alla prigione di Dino Campana e alla rinascita come polo culturale

Galeazzo Maria Sforza

Galeazzo Maria della famiglia Sforza doveva essere un uomo che piaceva molto più alle donne che ai sudditi… Le storie custodite dal castello di Novara, oltre a darci ragione, sembrano suggerirci uno zelante pari merito tra moglie e amanti, impegnate anche dopo la sua morte a contendersi le spoglie e consegnare ai posteri la sua memoria.

Dino Campana

Il Castello di Novara non custodisce solo storie di casate, eserciti e conquiste, ma anche le storie umane troppo umane di tante persone che a partire dal 1803 lo conobbero e vissero nella sua seconda veste, quella di carcere. Tra queste la malinconica ed errabonda vicenda del poeta Dino Campana, che ironia della sorte, in gioventù desiderò ardentemente la carriera militare, salvo non superare gli esami per divenire ufficiale.

Il rifugio antiaereo

Come ogni castello nato per difendere, anche quello di Novara, nei secoli, ha dovuto adeguare le proprie architetture ai cambiamenti imposti dall’arte della guerra. Ad esempio durante la Seconda Guerra Mondiale quando, purtroppo, il raggio d’azione dei bombardamenti si estende dalle trincee sino a colpire centri abitati e civili, e diviene fondamentale avere a disposizione un solido rifugio antiaereo per la popolazione novarese.